Roma, 13 ottobre 1927 – Il Servo di Dio scrive ai familiari da Roma

Roma, 13 ottobre 1927 – Il Servo di Dio scrive ai familiari da Roma

dove era stato mandato per completare la sua formazione. Offre una bella descrizione del luogo in cui si trova e fa presente la difficoltà degli studi, ma sempre in spirito di fiducia nel Signore e nel suo aiuto.

Roma 13-10-1927

Fr. Placido Cortese
Francescano Conventuale
Collegio Serafico Internazionale
S. Teodoro 41/F
Roma (18)

Carissimi!

Quando mi scrivevate per l’onomastico che eravate in pensiero già la mia lettera era nelle vostre mani dove parlavo di andare a Camposampiero e in croato dicevo che eran ancor tempo di andare a Roma. Ora non si tratta più di dire a parole, è realtà. Al giorno 10 sono partito da Venezia, insieme al triestino fr. Vivoda Antonio sotto la guida di P. Michele Tentor. Nelle 4 ore di fermata a Bologna vi ho rivolto un saluto, credo l’avete ricevuto e siamo giunti nell’Eterna città alle ore 11 di sera. Dalle 6 di mattino alle 11 di sera meno le ore di fermata a Bologna fu tutta una corsa vertiginosa per quasi mezza Italia. Qui come già sapete ho trovato il P. Raffaele con i quattro chierici partiti assieme a lui che ci aspettavano. Il P. Raffaele sta mettendo ora apposto il grande collegio che prospetta i giardini e le case dei Cesari domus Caesaris vicino s’erge il Campidoglio. Tutti i collegiali ancora non sono arrivati saremo in tutti una 40ina di tutte le nazioni e provincie. Non mancano romani, americani, francesi, ungheresi uno jugloslavo compagno di fr. Casimiro vegliotto (da intendere: della diocesi di Veglia) di nascita, e tanti altri che ancora non conosco pure io.

Le prime visite già per Roma le ho fatte. Sono andato ai SS. Apostoli a trovare il P. Generale che fu contento a veder a Roma un chersino. Alla basilica di S. Pietro, il tempio più grande della cristianità dove Michelangelo innalzò la grande cupola che domina tutta Roma. Vi ho ricordati tutti sulla tomba di S. Pietro e ho pregato perché conservi e non si estingua mai la fiaccola della fede. Per la consacrazione del 1° Vescovo giapponese vedrò spero il Papa nella Basilica. Quante feste vedrò ora che sono nel centro della cristianità, dove tutte le nazioni tendono e anelano? Roma mi ha sempre affascinato ed ora che ci sono non mi par neanche vero. Quante meraviglie! Quante basiliche! E le catacombe! Tutto vedrò piano piano. Le scuole incominciano il 4 Novembre ma prima avremmo 8 giorni di Esercizi Spirituali. Pregate per me perché tutto vada bene e se i Superiori mi han mandato a Roma perché restino accontentati. Lo studio porta non lievi difficoltà perché i professori son bravi ed esigono molto. Speriamo tutto dalla grazia di Dio, io farò quel che potrò anzi cercherò di fare meglio che potrò. Mi raccomando specialmente a te Nina perché spero molto nelle tue preci. Avanti ti ho messo l’indirizzo bello e chiaro, scrivimi perché la grande distanza che ci separa sia vinta dai nostri fogli che voleranno da Roma a Cherso, da Cherso a Roma! Come va a scuola?

Ringrazia zia Michizza e Maria degli auguri che mi sono arrivati a Venezia per tempo. Nell’ultima lettera ho fatto delle domande non vorrei ripetermi perciò finisco.

Salutatemi tutti, io poi non mi dimenticherò di nessuno e vi ricorderò sempre con affetto

Fratello e figlio fr. Placido Cortese