Camposampiero, 3 ottobre 1923 – Nicolò Cortese manifesta ai familiari tutta la propria gioia di aver compiuto da pochi giorni la vestizione dell’abito religioso e di andare a Padova per l’anno di noviziato

Camposampiero, 3 ottobre 1923 – Nicolò Cortese manifesta ai familiari tutta la propria gioia di aver compiuto da pochi giorni la vestizione dell’abito religioso e di andare a Padova per l’anno di noviziato

Nicolò Cortese, con il nuovo nome di fra Placido Maria, manifesta ai familiari tutta la propria gioia di aver compiuto da pochi giorni la vestizione dell’abito religioso e di andare a Padova per l’anno di noviziato.

Camposampiero 03-10-1923

Carissimi!

Oh! Quanta gioia proverete nel ricever questa consolante notizia. Ho raggiunto quello che desiderai cioè di un giorno spogliarmi di tutto per seguire da più vicino Gesù Cristo e di vestirmi di un nuovo abito non solo, ma anche di una nuova forza per operare il bene. Questo è che desiderai e i miei desideri furono appagati perché Domenica scorsa s’è svolta la commovente funzione (della mia vestizione religiosa!).

Quanto sarei stato contento al vedervi presenti, ma pazienza! Il Signore ha voluto così. Si doveva poi partir subito per Padova; ma siccome stanno lavorando nel Noviziato, si aspetterà qui un pochi di giorni. Pensate quanto sono contento andare a Padova presso l’arca del Santo. Voi lo sapete, non occorre che ve lo dica che quest’anno è l’anno della prova. Se farò bene quest’anno, tutta la mia vita sarà accetta al Signore perché nelle prove si conosce la vera virtù d’un soldato. E io che sono stato eletto soldato di Cristo, come paventerò nella prova? Ma per mantenere questa promessa m’occorre la grazia del Signore e perciò vi raccomando di pregare perché il Signore mi dia la santa grazia. Vi metto insieme questi piccoli ricordi (immaginette) che il P. Maestro ci lasciò stampare affinché vi rallegriate nel ricordo di questo grande giorno. Vi mando anche alcune immaginette dell’inaugurazione del nuovo collegio di C.S. Piero che quest’anno riceverà tanti ragazzi.

Il P. Angelo vi potrà dire tante cose perché il giorno della vestizione era qui e con quest’occasione vi mando questa lettera. Mi ha detto che state bene tutti, e ne sono contento. Chissà che tra due anni ci vedremo a Cherso.

A proposito vi posso dire che è venuto, parecchio tempo fa, il P. Agostino Negovetich, ho parlato con lui e anzi lo accompagnai alla stazione, mi disse che vi saluterà venendo a Cherso. Non sono certo se sia venuto. Ho ricevuto i saluti per mezzo del P. Provinciale, del P. Giacomo, anche di don Giuseppe Crivellari qui; poi, andando al noviziato a Padova, avrò con me fr. Egidio che dopo 4 anni è partito (da Cherso), P. Celestino Biasi e altri. Pochi giorni fa è venuto P. Alfonso. E tutti questi vi portano i miei saluti, e dite che non sapete niente da me?

Vi piace sì o no il mio nuovo nome? Questo mi è piaciuto e me lo sono messo. (fr. Placido – 5 Ottobre). Queste cose le intendo dire anche a zia Michizza perché so che la sua e la nostra famiglia è un cuor solo e un’anima sola.

Tanti saluti a tutti, a zia Michizza, Maria ecc.

Scrivetemi.

Sono il vostro dev.mo fr. Placido M. Cortese.