Stesura della “Positio”

Stesura della “Positio”

A questo punto è iniziato il lavoro per la redazione della Positio, portato avanti dal collaboratore esterno, dott. Maurizio Cancelli. Vengono dapprima completate tre importanti sezioni: il Summarium Testium, il Summarium Documentorum, la Biographia ex Documentis. Resta l’Informatio, che è la più importante e che dovrà provare l’eroicità delle virtù del Servo di Dio, confermata dalla fama sanctitatis e dalla fama signorum.

Questo tempo dedicato alla stesura della Positio è servito anche ad approfondire alcuni aspetti ed alcune situazioni della vita del Servo di Dio, a cui non sembra essere stata data sufficiente rilevanza durante le sessioni e le ricerche dell’inchiesta diocesana, quando tutta l’attenzione sembrava rivolta verso il lemma del martirio.

Per esempio si è cercato di chiarire ulteriormente il caso legato al prof. Aldo Martinolli, che si era concluso con l’allontanamento di Padre Cortese da Padova per 3 anni, dalla fine del 1933 all’inizio del 1937. Infatti il giovane assistente all’Università di Medicina a Padova, trasferitovisi da Perugia per motivi di lavoro, si era trovato in una situazione penosa, quando la sua fidanzata [una rampolla di nobile famiglia], a 28 anni d’età e dopo 11 di fidanzamento, con le nozze fissate a breve, decise improvvisamente di entrare in un monastero di clausura; l’assistente universitario trovò nel giovane frate un confessore capace di lenirne il dolore, abile nel sostenerne la fede nella Chiesa, ma anche pronto a chiedere delucidazioni sull’accaduto; il Padre Cortese stesso, nel compiere questo dovere si era consultato con diversi superiori, religiosi e prelati, ed in occasione del Giubileo del 1933 aveva interessato al caso alcune personalità in Vaticano; ma alla fine del 1933 la Congregazione per i Religiosi [allora: per i Regolari] intimò al Ministro generale che il Servo di Dio fosse allontanato da Padova e dal prof Martinolli. Di fatto il Servo di Dio, dopo 3 anni come vice parroco a Milano, fu richiamato dal Ministro provinciale Chialina nel 1937 a Padova, a dirigere il Messaggero di S. Antonio, “glorioso e trionfante” secondo le parole dello stesso Ministro provinciale, che probabilmente si riferiva alla infondatezza delle insinuazioni e calunnie per cui ne era stato allontanato! La ulteriore documentazione ritrovata negli archivi della Congregazione dimostra ancora la compassione con cui il Servo di Dio ascoltava i suoi penitenti e la passione con cui ne seguiva da vicino il cammino di crescita, lasciandosi coinvolgere fin dove poteva, senza risparmiarsi e senza badare alle conseguenze.

Altri aspetti studiati più a fondo riguardano gli incarichi affidati in quei pochi anni al giovane frate.

Positio2018