Decreto sull’eroicità delle virtù

Decreto sull’eroicità delle virtù

CONGREGAZIONE DELLE CAUSE DEI SANTI

____________________________________________________________

DIOCESI DI TRIESTE

CAUSA DI BEATIFICAZIONE E CANONIZZAZIONE
DEL SERVO DI DIO

PLACIDO CORTESE
(al secolo: Nicolò)

SACERDOTE PROFESSO DELL’ORDINE
DEI FRATI MINORI CONVENTUALI
(1907 – 1944)

_________________

DECRETO SULLE VIRTÙ

 

“Risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli” (Mt 5, 16).

In ogni epoca storica, alla Chiesa di Dio non sono mancati uomini zelanti e ricchi di virtù, che potessero mostrare che essa, quale città luminosa posta sul monte, era vicina ai bisognosi, preoccupandosi di recar loro in ogni modo il soccorso di Cristo. Così avvenne, nei tempi difficili del ventesimo secolo, con il Servo di Dio Placido Cortese (al secolo: Nicolò), religioso autentico e modello di carità fino alla morte, a gloria del Padre che è nei cieli.

Il Servo di Dio nacque il 7 Marzo 1907 a Cherso, oggi in Croazia. Egli ebbe a sentire la vocazione religiosa ed entrò nel seminario dei Frati Minori Conventuali a Camposampiero, presso Padova. Emessa la professione semplice tornò a Cherso, per compiere gli studi liceali nel collegio di San Francesco. Dopodiché fu mandato a Roma per la sua formazione teologica. Il 4 Ottobre 1928 emise la professione solenne e il 6 Luglio 1930 venne ordinato sacerdote.

Per alcuni anni esercitò l’ufficio di confessore nella Basilica di Sant’Antonio a Padova, e poi fu mandato a Milano nella chiesa dell’Immacolata e Sant’Antonio, in quel tempo ancora in costruzione. Nel 1937 fu di nuovo a Padova nella Basilica di Sant’Antonio, come direttore del bollettino, detto Il Messaggero di Sant’Antonio. Lo stesso anno fu anche nominato Custode della Provincia Patavina. Nel 1940 fu inviato a Cherso nel convento di san Francesco.

Durante la seconda guerra mondiale, per mandato del Nunzio Apostolico in Italia, portò aiuto a Croati e Sloveni deportati nei campi di concentramento italiani, in primis a Chiesanuova, non lontano da Padova. Fornì assistenza a molti perseguitati dal nazismo per metterli in salvo. Cosa per la quale corse grave pericolo. Infatti l’8 Ottobre 1944 fu arrestato dalla polizia, detta in tedesco Gestapo. Quindi fu portato nel comando della stessa a Trieste, dove fu sottoposto a terribili torture e morì ai primi di novembre.

Il Servo di Dio faceva tutto con la mente fissa in Dio e la preghiera continua, che alimentava con la celebrazione dell’Eucaristia e la devozione a Maria SS.ma e a Sant’Antonio. Tra i suoi impegni quotidiani, nel profondo della sua vita interiore, Dio era al primo posto. Amministrava i sacramenti con semplicità, mansuetudine e costanza e riconciliava soprattutto le anime con Dio. Dovette molto soffrire, ma nelle difficoltà mai si perse d’animo. Si affidava continuamente a Gesù Cristo e la misericordia di Dio era motivo di speranza a sé e agli altri. Fin da giovane, per rispondere pienamente all’amore di Dio, si studiò di accrescere dentro di sé il desiderio del bene. Accoglieva i poveri con pazienza e carità, andando incontro alle loro necessità. Distribuiva alle famiglie e agli sventurati alimenti, vestiti e altro. Agenti della polizia (nazista), che a quanto pare attribuivano la sua attività a motivi politici, lo trassero in arresto, ma quel che egli faceva in verità era frutto dell’amor di Dio. Esercitò in modo eccellente i consigli evangelici, così da vivere pienamente la sua vocazione nella famiglia francescana. Godette vera fama di santità per le sue certe e alte virtù.

Per tale fama che continuò nel tempo, è stata aperta la Causa di beatificazione e canonizzazione del Servo di Dio. Dal 29 Gennaio 2002 al 15 Novembre 2003, presso la Curia ecclesiastica di Trieste, si è svolta l’Inchiesta diocesana, la cui validità giuridica è stata approvata da questa Congregazione delle Cause dei Santi con decreto del 4 Giugno 2010. L’Inchiesta suppletiva è stata condotta dal 18 Giugno al 25 Ottobre del 2012, riconosciuta valida da questa medesima Congregazione con decreto del 17 Maggio 2013. Elaborata la Positio, sottoposta anche al giudizio dei Consultori Storici in data 31 gennaio 2017, si è discusso, secondo la consuetudine, se il Servo di Dio avesse coltivato le virtù cristiane in grado eroico. I Consultori Teologi han dato risposta affermativa il 24 Marzo 2020. I Padri Cardinali e Vescovi, nella Sessione Ordinaria del 6 Luglio 2021, hanno dichiarato che il Servo di Dio ha esercitato in grado eroico le virtù teologali, cardinali e annesse.

Fatta infine accurata relazione di tutto ciò al Sommo Pontefice Francesco dal sottoscritto Cardinale Prefetto, Sua Santità – accogliendo e ratificando i voti della Congregazione delle Cause dei Santi – ha oggi dichiarato: Consta il fatto delle virtù teologali Fede, Speranza e Carità verso Dio e verso il prossimo, nonché delle virtù cardinali Prudenza, Giustizia, Fortezza e Temperanza con tutti gli annessi, esercitate in grado eroico, del Servo di Dio Placido Cortese (al secolo: Nicolò), Sacerdote professo dell’Ordine dei Frati Minori Conventuali, per il caso e ai fini dei quali si tratta.

Il Sommo Pontefice poi diede ordine che questo decreto sia reso di pubblico dominio e riportato negli atti della Congregazione delle Cause dei Santi.

Dato a Roma, il 30 Agosto a. D. 2021.

 

L. S. MARCELLO Card. SEMERARO
Prefetto

 FABIO FABENE
Arciv. tit. di Montefiascone
Segretario

Leggi il testo ufficiale in latino