MAESTRI DI VITA: AUTOREVOLI PERCHÉ TESTIMONI

MAESTRI DI VITA: AUTOREVOLI PERCHÉ TESTIMONI

Padre Placido Cortese

Padre Placido Cortese
(1907-1944)

Prof. Adolfo Zamboni

Prof. Adolfo Zamboni
(1891-1960)

Intorno al 25 Aprile, anniversario della liberazione dal giogo nazifascista, si rinnovano ogni anno manifestazioni ed eventi per ricordare i protagonisti di una stagione sofferta e gloriosa che restituì all’Italia non solo la libertà ma anche la responsabilità di conservarla e di renderla fruttuosa per le future generazioni. Il doveroso omaggio ai protagonisti di quel momento storico diventa così occasione preziosa e feconda soprattutto per i giovani, che in ascolto dei “maestri” di allora, scoprono l’attualità della loro lezione, avvalorata soprattutto dalla coerenza e dalla coraggiosa testimonianza che anche nel nostro tempo conservano validità e attualità. La storia insegna ed educa, alimentando la speranza di un futuro migliore rispetto alle tristi vicende del passato. Ma quanti sono gli “scolari” che fanno tesoro dei suoi insegnamenti? Secondo A. Gramsci sono ben pochi, anzi non ci sono… Ma noi vorremmo sperare che non sia così, visti gli esiti positivi di alcune recenti esperienze.

Così anche il 25 aprile 2023 ha visto il rinnovarsi dell’incontro a Chiesanuova di Padova del dinamico gruppo di quartiere che annualmente ripercorre un itinerario della memoria, “per non dimenticare”, a partire dal cippo, ora collocato accanto alla chiesa parrocchiale, che ricorda l’intensa opera di carità di Padre Placido Cortese nel campo di concentramento per i civili deportati da Slovenia e Croazia, negli anni 1942-1943, dopo la sconsiderata occupazione di quei territori da parte dell’esercito italiano, che tante sofferenze causò alle rispettive popolazioni. Una pioggia battente, che da tempo non si vedeva dalle nostre parti, non ha fermato gli intrepidi partecipanti, presente anche il vicepostulatore della causa di Padre Placido, che a nome di tutti ha deposto una rosa al cippo del nostro Venerabile: un gesto di gratitudine e di affetto per l’infaticabile e “sovrumana opera” (così è stata definita) da lui prestata per soccorrere innumerevoli persone, private dei fondamentali diritti, a partire da quello della libertà.

Chiesanuova, 25 aprile 2023
Chiesanuova, 25 aprile 2023

È da ricordare che il 17 agosto 1944 Padre Cortese fu presente ancora a Chiesanuova, nella caserma a nord rispetto al campo di concentramento: una giornata drammatica per Padova, a causa di una assurda rappresaglia, del tutto infondata, che mise a morte dieci innocenti: tre per impiccagione (in centro città) e sette per fucilazione nella caserma ora intitolata a Luigi Pierobon. Doveroso fare memoria della presenza, sofferta e partecipe, di Padre Placido accanto all’umanità dolente di quel tragico periodo, portando il suo conforto di religioso francescano e di sacerdote.

Ivo Jevnikar ci segnala da Trieste che, nell’ambito dei programmi in lingua italiana di TV Koper-Capodistria (Slovenia) del 25 Aprile 2023, è stato trasmesso il documentario su Padre Placido Cortese, “Il coraggio del silenzio”: non è stata la prima volta, ma l’iniziativa è sempre lodevole e molto utile per mantenere viva la memoria del nostro Venerabile e del periodo storico in cui egli ha operato.

La vendetta degli offesi

La vendetta degli offesi

Inoltre, Ivo ci informa che è uscito recentemente a Lubiana un libro di tre storici sui campi di concentramento italiani, basato sulla storia orale raccontata da alcuni sopravvissuti: “La vendetta degli offesi, Ricordi dei campi fascisti italiani”. Nella pubblicazione trovano spazio anche gli aspetti religiosi e il ruolo della Chiesa: le poche frasi positive nei confronti di quest’ultima sono dedicate a Padre Placido. Questa la traduzione, a partire dalle parole “Podobno velja …” (M. M. è la dott. Majda Mazovec , collaboratrice di Padre Cortese nel campo di Chiesanuova, a suo tempo intervistata da U. Strle):

Si può indicare ad esempio anche il padre francescano Placido Cortese che era «di vedute molto larghe e chiedeva … di cosa avessero bisogno, non di cosa pensassero l’uno dell’altro o del terzo, di che estrazione sociale fossero … In pratica, cosa poteva loro servire per salvare la vita, e come. E in realtà ha aiutato a salvare molti ebrei ed altri, che erano contrari al regime» (M. M., Lubiana) – tra l’altro ha operato anche a favore degli internati di Chiesanuova (vedi Strle, 2020)”.

Un’altra iniziativa per ricordare Padre Placido Cortese si è svolta il 14 aprile 2023 nel quartiere Altichiero-S. Cuore di Padova, a cura della locale sezione ANPI. La giornalista Cristina Sartori, autrice di una monografia su Padre Placido, ha intrattenuto il pubblico presente su “Padre Placido Cortese, martire della carità e del silenzio”.
Locandina Padova Altichiero

Il 20 aprile 2023, la Biblioteca Civica di Abano Terme ha ospitato una conferenza del prof. Sergio Giorato: “Comandante Mirco, lo slavo: bandito o partigiano?”. Il titolo ha suscitato l’interesse del Vicepostulatore, che ha presenziato all’incontro, dal momento che il nome “Mirco” (o “Mirko”) si incontra in alcune testimonianze a proposito della presenza di un tale così chiamato, il giorno dell’arresto di Padre Cortese, l’8 ottobre 1944. Si tratta di Petar Durkovich, di origini serbe, già internato nel campo di Chiesanuova, conosciuto e beneficato da Padre Placido Cortese. Una volta chiuso il campo, si stabilì nella zona dei Colli Euganei, distinguendosi per comportamenti ambigui e penalmente rilevanti. Non sembra essere lui l’uomo che “tradì” Padre Placido. Pur mancando le prove certe, l’attenzione su questo aspetto andrebbe invece rivolta a Stanislao Snoj, sloveno, anch’egli già internato a Chiesanuova, di cui sembra certa invece la collaborazione con i tedeschi e perciò sospettato di aver avuto un ruolo attivo nell’arresto di Padre Placido; voce raccolta dai carabinieri di Galzignano, che in un rapporto del 31 agosto 1945 scrivono: “Si dice che egli non sia estraneo all’oscura sorte toccata a Padre Cortese, della Basilica del Santo”. L’incontro ha aperto la possibilità di accedere a una vasta mole di documenti, grazie alla disponibilità del prof. Giorato, da vagliare e studiare opportunamente.
Conferenza - Abano - Sergio Giorato

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“I piccoli maestri” - CopertinaInfine, siamo lieti di accogliere tra queste pagine l’encomiabile iniziativa di docenti e studenti del Liceo Statale Scientifico-Scienze Applicate-Linguistico “Ippolito Nievo” di Padova, che il 20 maggio 2023 hanno voluto ricordare un’esemplare figura di docente, il Prof. Adolfo Zamboni (1891-1960), con una rappresentazione presso il teatro MPX di Padova, preparata nel corso dell’anno scolastico, apprezzata dal numeroso pubblico presente e replicata nello stesso giorno, con evidente e commosso coinvolgimento dei giovani protagonisti, che hanno voluto intitolare il loro saggio di fine anno “MAESTRI”, ispirandosi al noto romanzo “I piccoli maestri” di Luigi Meneghello. Riprendiamo quanto è stato pubblicato nelle pagine web del Liceo Nievo.

 

I Maestri ci hanno preceduto, ci sono vicini e il loro esempio ci guida. Il lavoro del gruppo teatrale del Liceo Nievo nei 100 anni dalla nascita vuole ricordare i propri maestri: professori e studenti che nel momento più difficile della storia di Padova hanno agito con senso del dovere e una chiara visione del futuro. Già lo scorso anno, il gruppo teatrale aveva indagato sul periodo della seconda guerra mondiale a Padova collaborando con il Museo della Padova Ebraica per il Giorno della Memoria.
Quest’anno, cercando delle figure simboliche del liceo, ha incontrato il Prof. Zamboni attraverso articoli e biografie scritti dal nipote omonimo.
Il docente, già medaglia d’oro nella prima guerra mondiale e convinto antifascista, si impegnò nella resistenza padovana nel gruppo dei proff. Meneghetti, Marchesi, Pighin e dei giovani studenti dell’Università di Padova.
Le sorelle Martini, vicine a Padre Placido Cortese e ricordate nel giardino dei Giusti di Padova, sono state sue studentesse.
Allievo del prof. Zamboni al Liceo per un triennio è stato Giovanni Carli, medaglia d’oro al valor militare, a cui è stata intitolata la piazza di Asiago.
Anche nei momenti più bui nelle celle di Palazzo Giusti, il prof. Zamboni diede prova di coraggio nell’adempimento del proprio compito di docente, continuando ad insegnare filosofia ai giovani studenti incarcerati.
Le storie della nostra scuola sono intrecciate nella rappresentazione con gli eventi narrati da Luigi Meneghello, di cui ricorre il centenario della nascita, nel suo romanzo autobiografico “I Piccoli Maestri”.
Il gruppo teatrale di 35 studenti ha lavorato tutto l’anno scolastico con il giovane regista Marco Mattiazzo nel dare voce a tutti i protagonisti coinvolti nei fatti.

Una monografia completa del Prof. Adolfo Zamboni, è stata scritta dal nipote, Ing. Adolfo Zamboni. Illuminante, per comprendere il contesto storico-geografico in cui si è inserita la vicenda umana, professionale e di impegno civile del Prof. Zamboni, tra Romagna, litorale adriatico-veneto, zone di guerra 1915-1918 e Padova.

Altri contributi di approfondimento, a firma dell’Ing. Adolfo Zamboni, sono disponibili su “Il Bo Live”, magazine dell’Università di Padova, che segnaliamo:

Ben volentieri abbiamo dato risalto all’evento organizzato dal Liceo Nievo di Padova, anche per esprimere stima e grande riconoscenza all’amico Ing. Adolfo Zamboni, nipote e omonimo del Prof. Zamboni, di cui coltiva in modo esemplare la memoria. Da appassionato ricercatore qual è, nonché studioso del periodo storico della Resistenza e convinto ammiratore di Padre Placido Cortese, l’Ing. Zamboni offre da alcuni anni la sua preziosa collaborazione e mette a nostra disposizione importanti documenti, condividendo la medesima attesa che il nostro Venerabile sia riconosciuto come martire.

Dall’Ing. Zamboni è giunta la segnalazione che lo zio, presidente del Comitato di Liberazione Nazionale di Padova, fu tra i primi a ricordare l’opera di Padre Cortese, segnalata in una pubblicazione del 1945:

Adolfo Zamboni - CLN - Padova 1945

Il nome del nostro Venerabile è associato a quello di due benedettini dell’Abbazia di Santa Giustina in Padova, con i quali Padre Placido fu certamente in contatto:

In quest’opera di salvataggio si manifestò l’ardore mirabile di molti religiosi, tra i quali mi è caro ricordare i nomi di padre Angelo Marincich, di padre Stefano Graiff, dei benedettini di S. Giustina, e di padre Placido Cortese, dei minori conventuali del Santo.

La quantità di documenti – tutti di grande interesse – che l’Ing. Zamboni ha messo a disposizione, è notevole. Lo spazio di queste pagine non consente di recepirli tutti. All’amico sincero e affezionato rinnoviamo però la più viva gratitudine.

A concludere questa carrellata di iniziative, dedicata soprattutto ai “MAESTRI” di vita, Padre Cortese e Prof. Zamboni, riprendiamo le parole del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, pronunciate a Milano il 25 aprile 2015, nel 70° anniversario della Liberazione; parole molto in sintonia con gli eventi ricordati:

Tanti eroi hanno donato la vita per la nostra libertà, dai “piccoli maestri” che hanno lasciato gli studi per salire in montagna, alle donne che hanno affrontato a testa alta il rischio più alto e la prigionia. A questi dobbiamo affiancare gli eroi quotidiani che salvarono vite, che diedero rifugio ad ebrei, che si prestarono a compiti di cura o di supporto. Come le sorelle Lidia, Liliana e Teresa Martini, padovane, che guidarono la fuga dai campi di concentramento di decine e decine di prigionieri alleati, prima dando loro il pane e un nascondiglio, poi instradandoli nottetempo verso la Svizzera, attraverso la rete costruita da padre Placido Cortese e da due latinisti di grande fama, Ezio Franceschini, dell’Università Cattolica, e Concetto Marchesi, in seguito rettore dell’Ateneo di Padova e deputato comunista. Senza questa dimensione popolare, senza questa fraterna collaborazione tra persone di idee politiche diverse, l’Italia avrebbe fatto molta più fatica a recuperare la dignità smarrita.

«L’uomo contemporaneo ascolta più volentieri i testimoni che i maestri,
o se ascolta i maestri lo fa perché sono dei testimoni».
 S.Paolo VI, Esortazione Apostolica “Evangelii Nuntiandi”,
8 dicembre 1975 – n. 41