Lidia Martini – Lettera a Mons. Antonio Vitale Bommarco, Arcivescovo di Gorizia

Lidia Martini – Lettera a Mons. Antonio Vitale Bommarco, Arcivescovo di Gorizia

Lidia Martini Sabbadin, assieme alle sorelle Teresa e Liliana, fu tra le principali collaboratrici di Padre Placido Cortese nella “catena di salvezza” che permise ad alcune centinaia di perseguitati dal regime nazifascista (ebrei, militari alleati allo sbando, civili ricercati…) di mettersi in salvo in Svizzera, fornendo loro documenti di identità contraffatti, vestiario e denaro, e accompagnandoli, non senza seri rischi, da Padova fino al confine tra Italia e Svizzera. In questa lettera confida il suo personale e affettuoso ricordo di Padre Placido.

Lidia Martini e Adele Lapanje

Lidia Martini (a sinistra) e Adele Lapanje Trieste – Risiera di San Sabba – 15 novembre 2003

Padova, 9 gennaio 1996

Reverendo Padre Vescovo,

Le spedisco due libretti in cui potrà trovare qua e là (ma poi preciserò meglio) vari accenni riguardanti l’attività di Padre Cortese nel periodo bellico. Sono carenti purtroppo i riferimenti alla sua fine, dato che tutti noi (quelli ritornati, almeno) eravamo prigionieri nello stesso periodo.

Tuttavia, se c’è una persona che può testimoniare qualcosa riguardo la “fine” di Padre Cortese, questa persona è proprio la mia amica Adele Lapanje Dainese. Da parte mia e delle mie sorelle Teresa e Liliana Le posso solo assicurare di avere un gran bel ricordo di quel piccolo e semplice frate, con un cuore e una mente da gigante. Ha pagato per non aver parlato, per non tradire i suoi fratelli. Può ben essere considerato un Martire! Non è stato l’unico, ma Lui lo è stato, e noi gli siamo particolarmente grati e Lo esaltiamo nella gloria dell’Altissimo. …

Quello che ci ha riferito, a proposito di Padre Cortese l’anno scorso la mia amica Adele, e che cioè Padre Cortese è morto in seguito alle torture subite perché parlasse quando era prigioniero a Trieste … nel palazzo delle SS, risponde certamente al vero in quanto lei, Adele, lo ha visto [recte: udito] fra un interrogatorio e l’altro, … pressoché moribondo, tanto era stato malmenato. E sono felice che una persona tuttora vivente lo possa testimoniare. …

Con molti ossequi, nel Signore e in S. Francesco [Lidia Martini era Terziaria francescana], i miei più cordiali e deferenti saluti ed auguri di Pace e Bene!

Lidia Martini Sabbadin