Padova, 12 aprile 1964 – Padre Stefano Fogale – Lettera a Don Guerrino Gastaldello

Padova, 12 aprile 1964 – Padre Stefano Fogale – Lettera a Don Guerrino Gastaldello

Stupore e commozione non mancano quando riemerge dagli archivi qualche documento che riguarda Padre Placido Cortese. Come la lettera di padre Stefano Fogale (1910-1975), rintracciata all’inizio del 2019 presso il Casrec, Centro di Ateneo per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea dell’Università degli Studi di Padova (fondo Fantelli). Nella lettera, padre Fogale, frate del Santo e per molti anni segretario particolare di ministri provinciali e rettori della basilica, risponde ad una richiesta di don Guerrino Gastaldello, attivo durante la Resistenza e cappellano di una formazione di Partigiani cattolici, che chiedeva informazioni sull’opera svolta da Padre Cortese, ricorrendo in quell’anno il ventennale della Resistenza. Padre Stefano fu tra gli ultimi che videro Padre Placido poco prima della sua cattura da parte della Gestapo, l’8 ottobre 1944. Si tratta di un prezioso documento, che – pur non aggiungendo novità di rilievo a quanto già conosciamo – traccia con poche ma significative pennellate un bellissimo ritratto del Servo di Dio.

 

Convento del Santo – Padova, 12 aprile 1964

Monto Reverendo e carissimo don Guerrino,

ho ricevuto la Sua graditissima, con la circolare per il ventennio della Resistenza da parte dell’Associazione Volontari della Libertà.

Lo scopo è buono, perché si propone di mettere nella giusta luce l’opera dei Sacerdoti e dell’Azione Cattolica.

Non le nascondo però che per me è molto difficile scrivere sul nostro caro P. Cortese, strappatoci l’8 ottobre del 1944, alle ore 13,30. Ricordo come fosse ieri: eravamo vicini di stanza, stavamo parlando di cose amene, quando venne il portinaio a chiamarlo, dicendo che due signori lo attendevano in portineria. Ricordo che dissi al Padre le testuali parole: “Padre, non vada, perché la portano via!”. Il Padre sorrise, se ne andò in stanza, forse a prendere quel poco che aveva (aveva dato anche la sua biancheria personale ai poveri!) e poi zoppicando, se ne andò giù, e più non si vide.

Col P. Cortese fui ben poco a contatto, solo pochi mesi, perché prima era direttore del Messaggero, e quando ebbe finito il suo mandato è passato alla nostra comunità, e solo per quei pochi mesi lo potei vedere di frequente, ma della sua attività svolta a beneficio dei partigiani cristiani nulla seppi. Vedrò se potrò ottenere che un nostro caro Padre, che si dedica esclusivamente a cose nostre e della nostra Provincia, potrà preparami qualche cosa, perché in verità non saprei proprio cosa dire, se non che era un carissimo Confratello e zelante Sacerdote, studioso e pieno di spirito di sacrificio.

Se mi riuscirà, ed a breve scadenza, non mancherò di farle avere quanto lei desidera.

Con sensi di devota riconoscenza, La ossequio e pregandoLa di qualche ricordo nella S. Messa.

P.Stefano Fogale