La sua famiglia di origine

La sua famiglia di origine
Papà di Padre Placido Cortese
Madre di Padre Placido Cortese
Padre placido con la sorella Nina
La sorella e la cugina
Cherso (Istria), casa natale di Padre Placido Cortese
Cherso ( Istria ), città natale di Padre Placido Cortese
Da sinistra a destra: il papà, la mamma, padre Placido con la sorella e padre Placido con la sorella e la cugina

Nicolò Matteo Cortese, figlio primogenito dei coniugi Matteo Cortese e Antonia Battaia, nacque a Cherso il 7 marzo 1907 e venne battezzato dieci giorni dopo, il 17 marzo, dal canonico Nicolò Turato; il rito si svolse nella locale parrocchia dedicata a Santa Maria Maggiore.

Dal matrimonio di Matteo Cortese e Antonia Battaia, celebrato il 20 maggio 1905, oltre al primogenito Nicolò Matteo (1907), nacquero Matteo-Antonio (20 ottobre 1908), Antonio-Giovanni (24 marzo 1911) e Giovanna-Antonia (25 ottobre 1915).

Qualche notizia sulla famiglia Cortese ci viene fornita da Caterina Natural, legata da forte amicizia con la sorella del Servo di Dio Giovanna-Antonia (familiarmente detta Nina):

Era una famiglia modello, non ricca ma dignitosa. Il padre faceva il guardiaboschi, la mamma accudiva la casa, sempre sorridente, gentile e buona con tutti. Era sempre di corsa tanto che la sorella le aveva dato l’appellativo di ‘tram’

Con la famiglia e, in special modo, con la madre e la sorella Nina, padre Placido conservò sempre un ottimo rapporto, come testimoniato dalla vasta corrispondenza epistolare avuta con loro nel corso degli anni.

CHERSO ( ISTRIA ), CHIESETTA MADONNA DI S. SALVADOR

Cherso ( istria ), chiesetta Madonna di S. Salvador dove P. Placido Cortese amava recarsi durante il suo soggiorno in famiglia (foto scattata da P. Placido)

Nicolò Matteo, il futuro fra Placido, ricevette la prima comunione nella sua Cherso. Non conosciamo la data precisa; tuttavia abbiamo un tema scritto a quattordici anni, nel luglio 1921, quando stava già studiando nel collegio di Camposampiero, in cui ricorda quel giorno. Dal breve scritto sappiamo innanzitutto che la cerimonia si svolse nel giorno della festa del Corpus Domini; il giovane Nicolò ricorda poi, a distanza di qualche anno, le sensazioni e la gioia provate in tale occasione:

Anch’io andai e dopo essermi comunicato tornai al mio posto per ringraziare il Signore della sua infinita bontà. Fin che gli altri si comunicavano pregai il Signore per tutti i miei cari, feci i propositi a Gesù di essere più buono e di accostarmi spesso al banchetto eucaristico. […] Dopo la funzione tornai a casa dove tutti mi aspettavano per regalarmi qualche cosa, un libretto di devozione, una medaglia e altre cose. In quel giorno i miei amici erano sempre con me. Tutti erano contenti, ma specialmente io d’aver incominciato la mia vita (una nuova) con Gesù nel mio cuore.

Dopo aver frequentato i primi tre anni della scuola elementare, Nicolò Cortese, nell’anno scolastico 1919-1920, si iscrisse alla quarta classe, corso VI, della scuola popolare maschile di Cherso. Le votazioni di tale anno risultano assai lusinghiere; ci sono infatti molti “nove”, tra cui spiccano in particolare quelli in condotta, diligenza, educazione, morale ed istruzione civile, a conferma di un comportamento irreprensibile fin dalla giovanissima età. Il giovane Nicolò ottenne il voto “nove” anche in religione, italiano, aritmetica, geometria, storia e geografia. In nessuna materia la valutazione scese al di sotto del voto “otto”. L’alunno risultava dunque promosso alla prima complementare con punti 111 su 117.

Quando frequentò tale anno scolastico, probabilmente egli aveva già in animo di seguire la strada della vita consacrata; anzi, è possibile che lo abbia frequentato proprio per giungere in Seminario con una migliore formazione di base. Infatti di lì a pochi mesi, e precisamente il 19 ottobre 1920, il padre Matteo dichiarò di affidarlo volentieri ai Frati Minori Conventuali «perché ne curino l’educazione e facciano di lui un buon religioso, se così a Dio piacerà».

Padre Placido: Anni Formazione
Roma Convento Sant'Antonio Terme 1931
Padre placido: Anni Formazione
Padre Placido: Anni Formazione 1924 - 1925
Padre Placido durante Noviziato
A sinistra: fra Placido novizio a Padova, 1924-25 – Al centro: padre Placido a Roma, Convento S. Antonio alle Terme, 1931 – A destra: studente a Roma e durante il noviziato a Padova

Sulla sua vita di pietà negli anni precedenti l’ingresso in Seminario, non abbiamo molte notizie. Sappiamo però che il giovane Nicolò condivideva con i conterranei chersini la devozione verso il Santuario della Vergine Madre del Salvatore. Ne troviamo un accenno interessante in uno scritto pubblicato, a molti anni di distanza, nel 1942 sull’Almanacco del “Messaggero di S. Antonio”, rivista di cui, a partire dal 1937, era diventato il direttore. Nello scritto il Servo di Dio, ormai frate nel pieno della maturità umana e cristiana, non celava una certa nostalgia per gli anni giovanili e spensierati trascorsi nell’ambiente chersino:

Solamente chi ha varcato quel mare può ritornare a godere le dolcezze della famiglia, a respirare la pace della cittadina graziosa che ha un fascino tutto suo. Le bellezze di lei ognuno le porta nel cuore gelosamente con tante memorie di gloria lontana e recente. E quando infuria intorno a lui o in lui la burrasca allora appare il punto bianco lontano in alto sopra le onde come faro luminoso: il piccolo santuario della Madonna di San Salvador. La Vergine invocata, davanti alla quale guizza la fiammella votiva che madre o sorella, sposa o fanciulla ha acceso con fiducia, con amore, dissipa la procella e fa tornare il sereno. Quel santuario, ultima cosa cara che si saluta nel partire e prima che si cerca nel ritornarvi, ha i ricordi della fanciullezza serena.

La scelta del giovane Nicolò di consacrarsi a Dio nell’Ordine dei Frati Minori Conventuali si può comprendere abbastanza agevolmente allorché si consideri che a Cherso si trovava il convento di San Francesco. Secondo la tradizione si tratta di una struttura che aveva già ospitato i Basiliani o i Benedettini e che accolse i frati intorno al 1212. Essi vi sarebbero poi rimasti fino all’epoca attuale, eccezion fatta per il periodo delle soppressioni napoleoniche. Le sopramenzionate vicende politiche influenzarono anche la sorte di tale convento che nel gennaio 1919 passò dalla Provincia Croata di San Girolamo a quella Patavina di S. Antonio che aveva ripreso la propria autonomia proprio nel 1907, anno di nascita del Servo di Dio, staccandosi appunto da quella di San Girolamo.

Cherso ( Istria ), chiesa del convento dei frati minori conventuali
Cherso ( istria ), chiesa e convento di San Francesco, frati minori conventuali
Cherso ( istria ), chiostro del convento di San Francesco dei frati minori conventuali

In un promemoria redatto a molti anni di distanza dal Ministro provinciale padre Vittore Chialina, si evidenziano le motivazioni di tale distacco. Agli inizi del XX secolo si dovette constatare che i religiosi della Dalmazia erano sempre più attirati dal nazionalismo croato; da qui una certa insofferenza verso quelli di Padova e la conseguente domanda di separazione dalla Provincia dalmata.

Nell’ottobre 1906 si valutò la proposta da parte dei Superiori dell’Ordine e le sue motivazioni, e venne dunque decisa la divisione della Provincia. A Padova restavano i tre conventi del Santo, dell’Arcella, di Camposampiero; alla Dalmazia andavano quelli di Lissa, Spalato, Sebenico, Cherso e Pirano. Tutti i frati nativi del Veneto e del Trentino venivano assegnati alla Provincia di S. Antonio, tutti quelli nativi dell’Istria e della Dalmazia alla Provincia di S. Girolamo; era tuttavia data loro possibilità di scelta.

Le due Province iniziarono la loro attività indipendente il 1° gennaio 1907. Primo Provinciale della nuova Provincia Patavina fu padre Antonio Maria Bolognini; della dalmata padre Bonaventura Maria Burić.

Secondo quanto osservato dallo stesso padre Chialina, la divisione si rivelò provvidenziale per le sorti della Provincia Patavina:

La divisione avvenuta fu per Padova una vera risurrezione. Crebbero le vocazioni nonostante la grande guerra 1915-18; si aprirono nuovi conventi nel Veneto e nella Lombardia, poi a Roma, poi in Francia, poi nell’Argentina, nell’Uruguay, nel Brasile. Oggi la Provincia Patavina è una delle più fiorenti dell’Ordine, ricca di sacerdoti, di chierici, di fratini e di aiuto anche alle altre Province.

Logo Provincia Italica

Logo della Provincia Italiana che rappresenta Sant’Antonio sul Noce di Camposampiero, località in provincia di Padova. In prossimità del luogo in cui sorgeva l’albero sul quale Antonio si fece costruire un piccolo riparo per dedicarsi alla contemplazione nella massima quiete, oggi sorge una piccola chiesa quattrocentesca legata alla memoria del Santo: il piccolo santuario del Noce.

Tornando al convento di San Francesco a Cherso, va evidenziato che, rappresentava un punto di riferimento per molti ragazzi del luogo, tra cui il nostro Servo di Dio, il quale entrò subito in ottimi rapporti con due frati lì dimoranti: fra Egidio Pittaro e il superiore, padre Benedetto Peroni. È ovvio pensare che i due abbiano svolto un’opera importante nel fargli discernere e seguire la vocazione alla vita consacrata.

Al momento di entrare in Seminario, Nicolò Cortese non aveva ancora completato i sacramenti dell’iniziazione cristiana, non avendo ricevuto la confermazione. Come era d’uso in questi casi, la si organizzò presso il vescovo diocesano: il sacramento gli fu infatti conferito il 30 dicembre 1920 a Padova da Mons. Luigi Pellizzo, vescovo di Padova, e registrato nell’ufficio parrocchiale di S. Antonio all’Arcella.